Cari colleghi!

Leggendo le dichiarazioni comparse sulle agenzie di stampa si potrebbe evincere che a fare tali affermazioni siano le OO.SS aderenti allo sciopero dell’11 giugno u.s., poi scorrendo il testo e sgranando gli occhi si scopre che a rilasciarle sono i giornalisti aderenti all’USIGRAI.

Il sindacato dei giornalisti Rai accusa il Direttore Generale di voler effettuare solo operazioni di immagine e si dice contrario alla vendita di RaiWay; siamo assolutamente d’accordo, ma dimentica di aggiungere che nella giornata dello sciopero - che si è tenuto anche contro tali azioni -  le edizioni dei TG e dei GR (da loro condotte) hanno evitato accuratamente di spiegare le ragioni dello stesso. Ragioni che oggi fanno proprie come se “illuminati” improvvisamente dalla ragione.

Lamentano una comunicazione poco corretta tra sindacati e azienda e l’atteggiamento troppo disinvolto con cui il Direttore Generale parla dell’imminente riforma dell’informazione rivolgendosi a tutti tranne loro.

Comprendiamo che svegliarsi una mattina e scoprirsi “dipendenti” e non più “padroni” possa essere frustrante, ma forse sarebbe meglio se l’USIGRAI la smettesse di cercare corsie preferenziali, anche perché l’ultima che hanno imboccato li ha costretti ad una ben poco gratificante marcia indietro.

Quando l’USIGRAI capirà che l’informazione non è appannaggio esclusivo della loro categoria, ma un prodotto che comprende diverse figure tutte ugualmente degne di attenzione, forse si potrà pensare ad un percorso comune per garantire una soluzione ragionata del problema che ci troviamo ad affrontare.
La tutela del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, anche in vista del rinnovo della concessione nel 2016, è la priorità a prescindere da categorie o stipendi.

Oggi la realtà è davanti ai nostri occhi e non ci si può più nascondere dietro dichiarazioni di facciata. Lavoriamo in modo che La Rai si senta in dovere di confrontarsi con un sindacato unito e costruttivo, iniziando un percorso unitario e provando ad arrivare alla fine del tracciato mantenendo posizioni coerenti. Dobbiamo fare in modo che il cambiamento diventi un’opportunità e non un’occasione persa.

Gli interessi dei Lavoratori e delle Lavoratrici sono più importanti dei privilegi di pochi.

Il Coordinatore Nazionale

M.Lepri


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