Le scriventi OO.SS. rappresentano una forte preoccupazione sulla tenuta produttiva dell’azienda.Alle lungaggini dell’Inps, che ancora non ha fatto pervenire alla Rai gli Ecocert di coloro che in forza dell’Accordo del 4 luglio hanno dato delega all’Azienda per verificare la propria posizione contributiva e pensionistica, si aggiunge una rigidità aziendale nell’attuazione dei c.d. “provvedimenti tampone”, ovvero l’assunzione dei TD collocati in Sedi regionali, in alcuni settori produttivi dei Centri di produzione Tv e Radio e di Rai Way che registrano, in conseguenza delle prime 350 uscite, una difficoltà di carattere gestionale e produttiva.
Questa situazione, oltre a vedere una insufficiente risposta della Rai rispetto a quanto richiesto dalle OO.SS., crea difficoltà ai lavoratori per poter svolgere nel migliore dei modi le proprie mansioni, mettendo in questo modo in discussione il prodotto dell’azienda di servizio pubblico. Tale fase, a nostro avviso incredibilmente caotica, sta generando una serie di azioni, spesso gestite dalle singole realtà territoriali, che rischiano di generare ulteriori criticità, insoddisfazioni e discriminazioni. L’azienda, ad esempio, ha interpretato la possibilità di ricorrere alla mobilità territoriale, nel peggiore dei modi, spostando personale a TD o TI da territorio a territorio senza valutare preventivamente, così come previsto dagli accordi, le ricadute di tale azione sul personale TD o TI presente in sede, oppure utilizzando, su singoli eventi, personale distaccato o in trasferta, quindi con costi elevati, il tutto senza una razionale programmazione.
Inoltre, si sta ricorrendo, nella maggior parte delle Sedi regionali e per alcuni settori produttivi dei Centri di Produzione (in alcuni casi completamente svuotati), ad appalti sostitutivi. Comportamento che aumenta i costi esterni e contraddice (con la falsa copertura dell’emergenza) quanto concordato nel rinnovo contrattuale del 2013, rispetto alla piena utilizzazione delle risorse interne, alla riduzione di appalti e dei costi esterni. In tal senso, ancora oggi, siamo in attesa della convocazione relativa alla verifica degli appalti e, proprio alla luce di queste segnalazioni provenienti da tutta Italia, intendiamo ulteriormente sollecitare la Rai a procedere nella convocazione ed al confronto con le scriventi OO.SS..
Nei prossimi giorni si svolgerà la verifica dell’Accordo del 4 luglio. Vista la situazione descritta, non potremo non dare seguito, in tempi brevi, ai termini definiti per l’integrazione del personale, avviando le selezioni dei 150 apprendisti, portando a due anni l’anticipazione delle stabilizzazioni dei Tempi Determinati (vista la data in cui siamo giunti, retrodatando le assunzioni di coloro che erano in stabilizzazione nel mese di settembre) individuando le modalità di stabilizzazione dei 50 atipici ed il percorso di normalizzazione di quella complessa realtà. Siamo già fortemente in ritardo, ma ricordiamo a noi stessi e all’azienda, che il compito del sindacato è quello di tutelare i lavoratori e, solo in conseguenza di questo, spingere determinate politiche industriali, mentre è compito dell’azienda e dei suoi dirigenti gestire nel miglior modo possibile le proprie risorse al fine di realizzare la propria missione di servizio pubblico.
La definizione del CCL del 7 febbraio e dell’accordo sugli esodi del 4 luglio dimostrano l’alto senso di responsabilità delle scriventi OO.SS., sia nell’ottica di tutelare i lavoratori che il servizio pubblico. In forza di quanto stiamo denunciando, se non si riuscirà a trovare le soluzioni auspicate, la Rai sarà la sola responsabile di disservizi e carenze che possano minare la propria missione istituzionale. Riteniamo, infatti, che non si possa più chiedere ai lavoratori di andare oltre il proprio orario di lavoro, di rinunciare alle ferie e di evitare di andare in permesso solo perché si è scelto di risparmiare sul costo del lavoro, riducendo all’osso le risorse produttive, mentre si continuano a verificare sprechi ed un utilizzo eccessivo di lavoro in appalto o consulenti (prime utilizzazioni!). Le Scriventi OO.SS. si aspettano che il buon senso consenta all’Azienda di evitare l’incidente grave o il danno d’immagine, quello che è certo è che, da parte nostra, non saranno tollerati appalti irregolari o condizioni di lavoro che mettano a rischio la salute dei colleghi.
Le Segreterie Nazionali
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