Privatizzazione? Grave errore

Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ospite da Fabio Fazio al programma televisivo “Che tempo che fa”, ha spiegato che tra le varie ipotesi sotto esame per far fronte alla riduzione del debito pubblico c’è anche quella della privatizzazione della RAI – Prima Industria Culturale del Paese.

 

SLC - CGIL, FISTel - CISL, UILCOM - UIL, dichiarano la loro ferma contrarietà ad ogni provvedimento estemporaneo teso al ridimensionamento e alla disgregazione della RAI e della sua funzione di Servizio Pubblico Radiotelevisivo. Criticano fortemente la condotta del Ministro che ha ritenuto annunciare un possibile provvedimento del Governo su un tema cosi delicato, come quello della privatizzazione del Servizio Pubblico Radiotelevisivo ai media, al di fuori degli attesi luoghi di confronto istituzionale e sociale. La Rai è ancora una volta pensata come un terreno di scambio politico e di conquista degli interessi economici, per un attimo, alla SLC - CGIL, FISTel - CISL, UILCOM - UIL è parso che la televisione pubblica potesse diventare (o tornare ad essere) quello che è la BBC, una fabbrica culturale collocata fuori dal mercato che si preoccupa solamente della qualità dei suoi prodotti.

La Rai è ancora una realtà dinamica e attiva dove non mancano le risorse, né idee, né gli uomini, né la competenza tecnica e artistica, SLC - CGIL, FISTel - CISL, UILCOM - UIL assicurano ai lavoratori e ai cittadini il loro determinato impegno nella salvaguardia dei loro interessi collettivi. SLC - CGIL, FISTel - CISL, UILCOM - UIL ritengono che il Governo e i partiti politici devono superare l’idea che il risanamento economico del Paese passa per la cessione o la dismissione di asset industriali nodali per il sistema Paese (vedi i casi TELECOM e Alitalia) sul piano tecnologico, infrastrutturale e culturale, “bruciando” posti di lavoro e esperienze professionali importanti pur di realizzare un ricavo temporaneo. Il Governo, il Parlamento Italiano e i vertici aziendali RAI assolvano i loro compiti istituzionali, dimentichino la provenienza politica e si adoperino affinché si lavori per un concreto futuro industriale del Paese e di salvaguardia della ruolo intangibile, ma fondamentale del Servizio Pubblico Radiotelevisivo al quale è affidato il compito di formare le coscienze dei  coscienze dei cittadini.

Nei prossimi giorni unitamente alle altre OO.SS. saranno promosse adeguate iniziative sindacali.

 

 

 

 

 

 

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