[2016-11-24] Di Procedure, di Appalti e di Contratto

Da pochi giorni è uscito un volantino con il quale 5 sigle sindacali indicono un’assemblea, rivolta ad una non meglio specificata platea, per parlare di una molteplicità di argomenti che spaziano dalle ragioni di un possibile sciopero al rinnovo contrattuale.

La UilCom non parteciperà a questo incontro.

Le ragioni sono tante ed in parte già anticipate dalla lettera dello scorso 2 novembre, con la quale si chiedeva un interessamento nazionale per un tema – quello degli appalti – che data l’entità e la diffusione geografica, non può gravare sui soli lavoratori di Roma.

Il rischio di circoscrivere il tutto all’interno del GRA, viceversa, è che si alzi tanta polvere senza muovere un passo e si alimenti il sospetto di motivazioni diverse a fare da motore per queste proteste.

Le posizioni del Regionale sono state espresse in maniera palese anche durante l’incontro delle Segreterie Nazionali in Unindustria del 23 novembre per la ripresa della discussione contrattuale. In quella sede è stato esplicitamente detto che la UilCom sarebbe pronta a sposare una mobilitazione su scala nazionale, qualora gli altri sindacati confermassero quanto espresso dai loro rappresentanti territoriali nei diversi gradi di conciliazione.

Ma certo la mobilitazione spaventa. Lo sciopero si configura sempre più come un grosso sacrificio da chiedere al lavoratore, dunque altre sigle hanno trovato soddisfazione in una mediazione al ribasso con l’Azienda.

Mediazione che, lungi dal portare fatti concreti che indicassero un cambio di direzione in tema di appalti ed esternalizzazioni, promette solo dati sugli organici, piani produttivi ed investimenti. Atti questi ben lontani da ciò che consentirebbe ai lavoratori RAI di tornare a lavorare con impegno, professionalità e giuste retribuzioni negli studi, sui set, nelle regie, nelle salette, nei laboratori e nelle redazioni.
La Segreteria Nazionale, preso atto della cosa, ha proseguito la discussione portando al tavolo argomenti come le ripercussioni del Jobs Act e il mancato rinnovo della concessione; le differenze tra i pre e post ‘95 e l’incertezza derivante dai continui tagli che la politica infligge all’Azienda.
In questo periodo storico la Rai ha bisogno di maggior concretezza e poca, pochissima demagogia.

Roma, 24 novembre 2016

p.la Segreteria Regionale UilCom