RESOCONTO RIUNIONE DEL 1 APRILE 2014 - Premio di risultato

Alla riunione odierna è presente l'azienda coadiuvata da Unindustria.

Prima di cominciare i lavori all'ordine del giorno (PDR), il Direttore del Personale prende la parola dichiarando che avrebbe fatto alcune precisazioni non attinenti l’ odg, ma utili per sgomberare il campo da alcune voci insistenti che stanno agitando il personale di Mazzini e Dear. Per la sede di Viale Mazzini Direzione Generale non ci sono, al momento, soluzioni reali in grado di soddisfare lo spostamento di tutti i 1400 dipendenti, dirigenti compresi. Le voci circolate (Palazzo ex Alitalia zona Muratella) sono prive di fondamento e a riprova di questo, dal 10 aprile p.v., sarà bandita una gara al fine di valutare nuove proposte che possano esaudire le esigenze del caso. Comunque dichiara che, presumibilmente per la metà dell’anno 2015, si prevede il trasloco del personale nella nuova sede prescelta. Sottolinea infine che al termine degli interventi di bonifica e ristrutturazione – della durata di circa 3 anni - il personale rientrerà nella sede rinnovata di Mazzini.

Per quello che riguarda la Dear, invece, quanto detto negli ultimi giorni (chiusura per motivi di sicurezza e ammodernamento) risponde a verità e tali interventi erano stati previsti già al momento dell’acquisto. L’intervento di autorità di controllo esterno, ha soltanto anticipato l’evento programmato per il quale, nel breve, sarà bandita una gara.

Tornando alla ripresa dell’odg, l'azienda, in merito alla proposta sindacale presentata nell'ultima riunione, si dice impossibilitata ad acconsentire allo spostamento di parte della cifra variabile sulla quota fissa, definendo l'operazione di difficile attuazione. Le motivazioni addotte sono di ordine contrattuali: l'obiettivo del MOL non è stato raggiunto e quindi non sarà possibile erogare un premio per un risultato non ottenuto. Allo stesso modo il tanto atteso pareggio di bilancio che il DG si appresta a dichiarare rischierebbe di non essere "centrato" qualora si dovesse pagare il premio ai dipendenti (24 MLN circa).

Le obiezioni mosse da ogni sigla sono state assolutamente coerenti tra loro e spaziano dall'aumento della produttività pro capite a seguito dell'uscita dei 400 colleghi al fatto che non pagare il premio equivale a penalizzare chi non ha effettive responsabilità sulle scelte che hanno portato al non raggiungimento dell'obiettivo. Viene fatto notare che, qualora il DG presentasse il pareggio di bilancio, le Organizzazioni Sindacali chiederanno il pagamento del premio di risultato. Il motivo è semplice: il  PDR è parte integrante del contratto e quindi non può essere scorporato in fase di bilancio. Se il pareggio si compie, il risultato deve comprendere anche le cifre dovute come premio ai dipendenti. Viceversa non si potrà parlare di conti in ordine.

Inoltre si precisa che, anche immaginando l’accettazione della tesi del "non ci sono soldi per pagare il premio", le OO.SS. esigerebbero di contro un'azione coerente da parte aziendale nel togliere quei benefit a vantaggio della dirigenza, che male si sposano con una situazione economica difficile. Una volta ristabilito lo stato di "salute", e quindi sbloccati i premi per i dipendenti, sarà ovvio ripristinare anche i suddetti benefici.

L'azienda, preso atto del fronte sindacale compatto, rimanda l'incontro al giorno 8 aprile.