Comunicato [17-9-2014]

Si è tenuto 17 settembre l'incontro tra Sindacati ed Azienda fissato, sul tema Relazioni Sindacali, prima della pausa estiva.
Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazione, Snater, Libersind ConfSal in apertura hanno stigmatizzato la decisione del C.d.A. del 4 settembre che sancisce la quotazione in borsa di Rai Way.

Le 5 OO.SS. hanno riaffermato la loro totale contrarietà alla (s)vendita dell'Asset trasmissivo, operazione che rischia di causare anche la mancata riconferma della concessione di Servizio Pubblico a Rai SpA nel 2016 con lo scenario di crisi aziendale ed occupazionale che ne conseguirebbe.
Hanno, per correttezza di ruoli, anticipato l'inevitabile avvio di una fase conflittuale, salvo un auspicato ripensamento aziendale sulla vicenda Rai Way e sul più generale piano di riassetto della Rai.
La Delegazione aziendale, dopo essersi dichiarata pronta a parlare del tema del giorno, ha espresso la propria indisponibilità ha ragionare di decisioni già prese dai vertici Aziendali.
I 5 Sindacati scriventi hanno richiesto ufficialmente la Delibera del C.d.A. del 4 di settembre conosciuta in parte da notizie di stampa.
Le Scriventi, preso atto delle rigidità aziendali sul tema Rai Way e su l'avvio di un vero confronto sul futuro della Rai, indicono per il giorno 23 settembre un presidio sotto il Ministero dello Sviluppo Economico per richiamare il Ministro ed il Sottosegretario con la delega alle comunicazioni ai propri doveri istituzionali e di conciliatore sui tavoli di crisi.
Inoltre, le scriventi, impegnate in un percorso legale, avviato contro quanto stabilito con il decreto 66/2014 e la L. 89/2014, per rendere più efficace l'azione di contrasto hanno valutato ulteriori azioni di mobilitazione, tra cui anche lo sciopero generale di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Gruppo.
Per questo e per ulteriori valutazioni indicono, per il giorno 13 ottobre, un Coordinamento Nazionale Unitario dei propri Rappresentanti dei Dipendenti di tutta Italia.

Roma 18 settembre 2014


Le Segreterie Nazionali
Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind‐ConFsal