Meglio tardi che mai!

Meglio tardi che mai, si potrebbe dire dopo aver letto le dichiarazioni del presidente AD Rai Luigi De Siervo. Ma subito dopo verrebbe da chiedergli perché, allora, non abbia ritenuto opportuno scioperare al fianco dei lavoratori Rai che per lo stesso motivo ci hanno rimesso di tasca propria.

Nell'incontro con la commissione di vigilanza, infatti, ha definito "precedente pericoloso" il prelievo forzoso dei 150 mln e ha continuato mettendo in guardia sul fatto che "si proceda a una cura senza che fosse stata fatta la diagnosi". A questo punto dobbiamo constatare che il settimo piano di viale Mazzini sarà più lento nel prendere una posizione, ma quando si muove spiazza con le conclusioni "illuminanti" a cui giunge.

Meno condivisibile, invece, è l'analisi che sempre il direttore fornisce riguardo lo stato dei dirigenti in Rai. De Siervo fa presente come il numero degli stessi in Azienda sia dimezzato rispetto a 20 anni fa (oggi - dice - sono 322), e questa sarebbe una buona notizia. Peccato che il dato non tenga conto di tutti gli incarichi dirigenziali che ricoprono i giornalisti, che fanno lievitare il numero in maniera esponenziale.

Un articolo su “Il Fatto Quotidiano” del professor Roberto Perotti dell'Università Bocconi è chiaro in tal senso analizzando non solo i numeri ma anche le retribuzioni.

In definitiva abbiamo due possibilità. Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire di aver trovato finalmente una convergenza con i nostri vertici. Se invece vogliamo essere sinceri, e non farci prendere in giro, dobbiamo purtroppo constatare come questa presa di coscienza tardiva sia davvero poco convincente.