Dalla Radio niente di nuovo!?

Una mancanza, quasi, di un segno vitale che ci faccia sentire parte di una missione. Mentre in tutta la RAI si susseguono cambiamenti e novità, sembra che in Radiofonia regni calma piatta.

Nelle pur apprezzabili presentazioni dei piani strategici di riposizionamento editoriale o dei nuovi palinsesti autunnali, si è percepita una volontà di rinnovamento – o, almeno, una nuova direzione di marcia – che, però, non ha trovato finora corrispondenza in una seria riorganizzazione strutturale della Produzione, dell’Ingegneria, delle aree editoriali, della gestione degli spazi web o, più in generale, dell’intero comparto di RadioRai.

Sono ormai mesi, infatti, che scontiamo la vacanza di numerose posizioni dirigenziali e gestionali; con l’attribuzione di interim a volte palesi (poche), a volte mascherati sotto forma di fantomatici facenti funzioni (molte). Tutto ciò, unito alle carenze ormai endemiche di personale rafforzate dalle ultime incentivazioni all’esodo o prepensionamenti e da un’organizzazione ormai datata e incapace di sfruttare al meglio le risorse a disposizione nel rispetto e valorizzazione dei lavoratori, costituisce un quadro estremamente preoccupante.

A testimonianza di ciò rientra la soluzione "artistica" trovata (un tecnico Help Desk di Saxa) per sopperire questa volta a una carenza di organico di Radio 2, "raccattando" personale senza alcuna considerazione delle professionalità e capacità necessarie in quel determinato contesto.

La natura stessa del mezzo Radio – pur declinato ormai su più piattaforme – ha bisogno di chiarezza di prospettive, ma ancor di più di stabili strutture, sia produttive che gerarchico - gestionali, che sappiano rappresentare un indiscutibile punto di riferimento di responsabilità.

 

La cosiddetta “cantierizzazione”, inoltre, non può far venir meno il DOVERE di quelle corrette relazioni Sindacato-Azienda che permettono di conoscere in anticipo (e non a posteriori o nei corridoi) le azioni significative che vengono messe in atto, senza tralasciare che solo una seria discussione tra le parti può permettere di esaminarne le ricadute, siano esse ampie o minime. Non possiamo fare a meno di ricordare ancora una volta che è stato lo stesso Direttore Socillo ad impegnarsi per un virtuoso confronto, alla luce dell’estrema disponibilità dimostrata da questa RSU.

Di aspetti e temi da discutere e risolvere ce ne sono tanti, e in tutti i campi della nostra area di competenza: dal riassetto, ottimizzazione e riqualificazione generale della produzione radio, ai sistemi di gestione del personale, degli hardware, della formazione, dei nuovi media, dell’ottimizzazione dei costi e potremmo continuare all’infinito. Riteniamo, pertanto, che chi è preposto alle Relazioni Industriali della Direzione Radio dovrebbe fissare immediatamente uno o più incontri, all’interno del quale la RSU porterà – come sempre – quelle corrette istanze che nascono tra i lavoratori e le proposte per la risoluzione dei problemi; mentre da parte aziendale ci aspettiamo dati recenti per quanto riguarda il personale, e notizie significative sulle prospettive organizzative.